Storie di Bruno Ferrero: Il lupo di Betlemme

Un’altra bellisima storia di Bruno Ferrero che ci parla del Natale, del grande amore di Dio per tutti gli uomini.

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Un’altra bellisima storia di Bruno Ferrero che ci parla del Natale, del grande amore di Dio per tutti gli uomini. Possiamo cambiare se ci lasciamo amare……… Buona riflessione e Buon Natale a tutti!

IL LUPO DI BETLEMME

C’era una volta un lupo. Viveva nei dintorni di Betlemme. I pastori lo temevano tantissimo e vegliavano l’intera notte per salvare le loro greggi. C’era sempre qualcuno di sentinella, cos il lupo era sempre più affamato, scaltro e arrabbiato. Una strana notte, piena di suoni e luci, mise in subbuglio i campi dei pastori. L’eco di un meraviglioso canto di angeli era appena svanito nell’aria. Era nato un bambino, un piccino, un batuffolo rosa, roba da niente.
Il lupo si meravigliò che quei rozzi pastori fossero corsi tutti a vedere un bambino.
“Quante smancerie per un cucciolo d’uomo” pensò il lupo. Ma incuriosito e soprattutto affamato com’era, li seguì nell’ombra a passi felpati. Quando li vide entrare in una stalla si fermò nell’ombra e attese.
I pastori portarono dei doni, salutarono l’uomo e la donna, si inchinarono deferenti verso il bambino e poi se ne andarono. Gli occhi e le zanne del lupo brillarono nella notte: stava per giungere il suo momento. L’uomo e la donna stanchi per la fatica e le incredibili sorprese della giornata si addormentarono. “Meglio così” pensò il lupo, “comincerò dal bambino”.
Furtivo come sempre scivolò nella stalla. Nessuno avvertì la sua presenza. Solo il bambino. Spalancò gli occhioni e guardò l’affilato muso che, passo dopo passo, guardingo ma inesorabile si avvicinava sempre più. Gli occhi erano due fessure crudeli. Il bambino però non sembrava spaventato.
“Un vero bocconcino” pensò il lupo. Il suo fiato caldo sfiorò il bambino. Contrasse i muscoli e si preparò ad azzannare la tenera preda.
In quel momento una mano del bambino, come un piccolo fiore delicato, sfiorò il suo muso in una affettuosa carezza. Per la prima volta nella vita qualcuno accarezzò il suo ispido e arruffato pelo, e con una voce, che il lupo non aveva mai udito, il bambino disse: “Ti voglio bene, lupo”.
Allora accadde qualcosa di incredibile, nella buia stalla di Betlemme. La pelle del lupo si lacerò e cadde a terra come un vestito vecchio. Sotto, apparve un uomo. Un uomo vero, in carne e ossa. L’uomo cadde in ginocchio e baciò le mani del bambino e silenziosamente lo pregò.
Poi l’uomo che era stato un lupo uscì dalla stalla a testa alta, e andò per il mondo ad annunciare a tutti :”E’ nato il bambino divino che può donarvi la vera libertà! Il Messia èÀ arrivato! Egli vi cambierà!”.

Cambiare le creature semplicemente amandole. Questo era il piano di Dio. Forse funziona con le belve….

(Bruno Ferrero da Il segreto dei pesci rossi)

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