In queste divertente poesia sono nominate tante mascherine che preparano il vestito del “povero” Arlecchino. Il risultato è quello che conosciamo, stretto e molto colorato.
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Poesia Il vestito di Arlecchino
IL VESTITO DI ARLECCHINO
Per fare un vestito ad Arlecchino
ci mise una toppa Meneghino,
ne mise un’altra Pulcinella,
una Gianduia, una Brighella.
Pantalone, vecchio pidocchio,
ci mise uno strappo sul ginocchio,
e Stenterello, largo di mano,
qualche macchia di vino toscano.
Colombina che lo cucì
fece un vestito stretto così.
Arlecchino lo mise lo stesso
ma ci stava un tantino perplesso.
Disse allora Balanzone
bolognese e dottorone:
– Ti assicuro e te lo giuro
che ti andrà bene il mese venturo
se osserverai la mia ricetta:
un giorno digiuno e l’altro bolletta.
(G. Rodari)
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